Precarietà

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L’instabilità, l’incertezza mi rendono nervosa e soprattutto quelle subìte, quelle che non dipendono da me ma che sono causate da persone al comando sconclusionate, inconcludenti,viziate ed egoiste: decisioni dell’ultimo secondo al lavoro che ti cambiano l’iter giornaliero,  a cui devi per forza dire di sì per evitare ritorsioni o maltrattamenti, colleghe che per lecchinaggio lavorano gratis fino alle 20 di sera, mettendoti in cattiva luce con il capo, disposizioni dell’ultimissimo minuto che ti sconvolgono i piani.  Io sono un’idealista che ama la libertà incondizionata nel seguire il proprio talento, l’essere se stessi, dare il meglio di sè senza insicurezza, senza dipendere dagli umori degli altri, del proprio superiore che a seconda del piede con cui si alza cambia idea e ribalta tutto in un secondo. Mi sento fuori dal gregge e per questo fatico molto a sottostare a ordini impartiti a singhiozzo, senza una logica ben precisa che seguono una grande disorganizzazione mentale.

La mia domanda a tutti voi: come posso fare per riuscire a sganciarmi dal sistema?

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Autore: yourborderline

lavorare fa male alla salute

42 pensieri riguardo “Precarietà”

  1. Scegliere idee e punti di vista che hanno sempre contrastato il sistema ma ti avverto che è difficile e non lo fai dall’oggi al domani, occorrono Rivoluzioni interiori. Non tutti ne sono capaci 😀

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  2. Difficile poterti dare un consiglio…..io ho scritto una lettera chiedendo di essere spostata di settore perchè in quello non c’erano più le condizioni per poter lavorare al meglio e prima di passarla al grande capo, l’ho messa in visione alla mia dirigente per correttezza, la quale mi ha chiamato, ha voluto sapere le motivazioni….. e alla fine si è scusata ammettendo di aver sbagliato. Le cose dopo infatti sono cambiate….e non ho più presentato la domanda di spostamento 🙂

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      1. Ho agito d’istinto e a metà mattina di un giorno qualunque ho abbandonato il posto di lavoro e non ci sono più tornato…adesso tutto va meglio, faccio e altro e sono più tranquillo.

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          1. Si, certo, anch’io ho famiglia ma quando passi il limite, prima di soccombere nel vero senso della parola, il gesto estremo acquista un senso…anche se è un salto nel buio e potrebbe anche andare peggio. So come ci si sente, come in trappola. Coraggio …

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      1. Prova ad anticipargli per e- mail cosa stai facendo e cosa pensi di fare. Per il resto devi solo imparare a fregartene per quanto possibile. Sul lavoro non ci scegliamo mai nessuno ed è un guaio dargli il potere di riversare sulla tua famiglia, portandotela a casa, l’ansia accumulata. Non dargli questa soddisfazione..

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        1. ho superato l’ansia che prima appunto portavo a casa..e sto veramente imparando a non prendermela sul personale ma non riesco a mandar giu’ il fatto che passo piu’ ore della mia vita in un luogo e con gente con cui non mi trovo bene…ci sarà un perchè…grazie comunque dei consigli ..bacio

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  3. Sei già sganciata, altrimente saresti stata bene, perfettamente incardinata nel sistema. Il Capo non è più una figura autorevole a cui poter far riferimento ma una figura autoritaria e dispotica e per questo i suoi ordini non sono sentiti come efficaci. Si eseguono proprio per quello che hai scritto, per evitare ritorsioni e vivere tranquilli. Ciao.

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  4. facile: cambia lavoro
    difficile: trovarlo oggi
    e allora , fino a che non riesci a cambiare, fatti scivolare addosso tutto…tanto o ti metti in proprio o un capo l’avrai sempre, inutile illudersi. quando si ha bisogno di lavorare le teorie non servono. Un bacione

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  5. In una situazione come la tua …..ti dico cosa farei io. Sii te stessa, vai avanti per la tua strada con le tue idee senza farti stravolgere dal negativo che hai elencato, stringi i denti e continua a fare il tuo dovere…..nel frattempo guardati intorno per vedere se trovi qualcosa di meglio ma non lasciare il lavoro. Niente colpi di testa. Coraggio e forza.
    Ho capito il perché delle mancate notifiche ed ho rimediato. Questa in fatti mi è arrivata.

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  6. Carissima è già stato detto tutto, anche se cambi troverai quasi le stesse situazioni…io ne ho cambiato uffici tanto tempo fa e vedo che nulla è cambiato…consolati mia figlia lavora in una casa editrice e si lamenta come te (non ha figli da mantenere)ma il suo lavoro le piace, ogni giorno le cambiano le carte in tavola e così non si riesce a lavorare. Come dico a lei fatti scivolare addosso le brutture l’importante è lavorare…avrai il tempo per oziare…in caro e consolatore saluto Marina

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      1. Sai che ti capisco molto bene, per come sono fatta io, tempo fa mi sono licenziata e ora vivo meglio, sono felice della scelta e non tornerei indietro. Vero è che anche da libera professionista ci sono i problemi. Dipende da cosa vuoi tu, cosa vuoi tu dal lavoro e dall’atteggiamento che hai tu nei confronti del lavoro. La percezione che ho io è che continui a porti come una vittima che si lamenta e da questo stato non si ottengono grandi cose. Ripeto, cosa vuoi tu? Metti quello nel mondo, credendoci e facendolo con il cuore e vedrai che le cose intorno a te poco a poco cambieranno.

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