“Aiutami a fare da solo”

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Metodo Montessori….il vero ruolo dell’insegnante e del genitore è quello di rendere autonomo il bambino facendolo “camminare” con le proprie gambe, standogli accanto senza imboccarlo ma aiutandolo a diventare forte a tal punto da non avere paura del mondo che lo circonda. Un lavoro davvero difficile e che nessuno ti puo’ insegnare…

Ti senti un buon insegnante?

Autore: yourborderline

lavorare fa male alla salute

25 pensieri riguardo ““Aiutami a fare da solo””

  1. Faccio quello che sento, uno dei libri che ho letto in gravidanza si intitola Le mamme hanno sempre ragione, l’ho comprato incuriosita pensando ad una provocazione, e invece questo pediatra di vecchia generazione sostiene davvero che una madre, di media cultura ed equilibrata, che segua il suo istinto abbia davvero sempre ragione. Sul metodo Montessori ho letto molto, ma non prendo tutto come oro colato. Più che altro sono spunti su cui lavorare, ma sono d’accordo sul crescere i bambini rendendoli autonomi.

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  2. con l’adottato di cui si parlava lo sto facendo da due anni da quando ne aveva 15….è rischioso ma , secondo me e il consorte è di molto migliorato. E anche lui si piace parecchio di pi, ci ha guadagnato in autostima. dovrei scriverne, montessori applicato all’adolescenza.:D ciao stefy

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  3. Più che un bravo insegnante (questo bisognerebbe chiederlo a chi frequenta i “miei” corsi) io mi sento nella direzione Montessori, ma per me non è semplice. Io insegno a persone adulte, già strutturate, insegno a respirare, a fare attività fisica rispettando il corpo, a meditare e a trovare la sintonia e l’armonia con noi stessi. Tutte cose a cui non siamo abituati, né per educazione ricevuta, né per valori della società occidentale in cui viviamo. La difficoltà mia è quella di cercare di stimolare le persone a diventare indipendenti, ad ascoltarsi e a dare voce a ciò che hanno dentro, ma in un corso di gruppo è tutt’altro che semplice, perché ognuno ha le proprie esigenze, qualcuno ha bisogno di esternare, qualcuno ha bisogno di entrare in introspezione, qualcuno ha bisogno di ridere, qualcuno ha bisogno di parlare, qualcuno ha bisogno di stimoli continui, qualcuno non capta nemmeno gli stimoli….io non demordo e continuo a porre l’accento sulla respirazione, sul movimento consapevole e sulla meditazione dando spazio alle personalità di ognuna delle partecipanti….e negli anni ho visto i cambiamenti delle persone che con costanza seguono i corsi tenuti da me.

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  4. Quando insegnavo ai bimbi delle elementari le colleghe mi dicevano che ero troppo “chioccia”. So solo che ho desiderato solo il loro bene e li ho aiutati in tutti i modi a crescere.

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