
Questo monumento, simbolo del Piemonte, meta di pellegrinaggi da tutto il mondo, costruito tra il 983 e il 987, viene chiamato dai locali Sagra di San Michele ma in realtà si tratta della Sacra di San Michele o più propriamente l’Abbazia di San Michele della Chiusa. Arroccato sul monte Pirchiriano a 40 km da Torino, esso è la fonte di ispirazione per Umberto Eco per il romanzo “il nome della Rosa” .
Ci andavo spesso a visitare la Sagra quando ero piccola , salivo i gradoni freddi di pietra scarna guardando verso l’alto e vedendo la sua struttura austera e severa che piano piano raggiungevo, un po’ intimidita . Giunta alla cima si apriva un panorama stupendo, incommensurabile, la vista si perdeva tanto vasto era il paesaggio che si stendeva dal capoluogo piemontese alla val di Susa, mi mancava il fiato e, così quasi in apnea, mi immaginavo i monaci intenti nelle loro preghiere, nella poca luce e nel freddo delle spesse pareti delle loro celle, sussultando bruscamente quando ritornavo alla realtà . Ci sei mai stato? Ne vale la pena, credimi!!
Uno dei miei sogni più potenti è visitarla…ha una posizione dominante affascinante
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Quando lo fai…fammi sapere le tue sensazioni
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Adoro quella Chiesa e quel luogo. Anche io da piccola ne ero intimidita, poi crescendo è diventata uno dei luoghi preferiti dove ritagliarmi un pò di tempo da dedicare a me stessa, alle passeggiate nella faggeta e alla meditazione. Mi ha sempre affascinato la roccia che spunta dal pavimento interno della Chiesa e la potete energia che si sente e che ti ricarica. E ti dirò, è uno dei luoghi che mi manca di più dopo il mio trasferimento….
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