
Chi mi offende, chi mi fa male, chi mi ferisce o mi strazia il cuore, consapevolmente o meno, mi crea una piaga sia “fisica” ( dolore al cuore, al petto, all’addome, irrigidimento della muscolatura delle spalle, ecc) che psicologica. La memoria cellulare di quest’afflizione, via via torna indietro, stimolata da eventi che rinviano al passato, creandomi paura, facendomi drizzare le cosiddette “antenne” e facendomi ritrarre. Solo il tempo mi aiuta ad affievolire la sofferenza, il perdono è anch’esso un grande aiuto per ridimensionare il dispiacere dell’altrui errore ma non dimenticarlo mi giova per preservarmi da futuri inganni.
Dalla saggezza celtica “perdona l’errore ma non dimenticarlo”
Stefania Spaziani
Giusto, giustissimo, più che giusto… Non bisogna dimenticare, ma mettere nel passato.
BUONGIORNO.
Quarc
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Ciao Quarc!!
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però bisogna far qualcosa per quelle cellule 😉
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già!! ma cosa?
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tecnica antichissima, di matrice sconosciuta, nome esotico, in sintesi, dopo respirazioni profonde… si riempie di parolacce a spruzzo il colpevole (dicono funzioni 😉 )
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