Possagno, 22° itinerario

Amore E Psiche, Louvre, Parigi, Marmo, Canova, Statua

Canova,

Nuovo Fidia

Sublimazione, dalla folgorazione

iniziale alla contemplazione della

forma

Stefania Spaziani

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Piccolo Eden

oppure “… stare con le mani in mano… mettete questo incipit nelle vostre composizioni poetiche, acrostico, racconto.

“..stare con le mani in mano ..” non mi si addice ..orsù ditemi cosa posso fare per aiutarvi ” disse la fanciulla al padrone di casa dove soggiornava per la sua vacanza. “No, cara giovinetta, siete mia ospite e non sia mai che vi dedichiate ad altra cosa che non sia il riposo e il divertimento” le rispose lui sorridendole. Fu così che la donzella decise di uscire con il suo ombrellino e il bel vestito per visitare quel luogo che tanto aveva agognato …Gironzolando per le vie della città osservò dei bambinetti in un parco verdeggiante che, tenendosi stretti per mano in cerchio, cantavano, girando, un’allegra canzone e ridevano a crepapelle. Più in giù una coppia era seduta ad un tavolino di un bistrot e, sorseggiando una bevanda fresca , si guardava teneramente negli occhi chiacchierando a bassa voce con complicità. Vide poi, davanti a lei, un piccolo ponte dove delle chiatte stanche galleggiavano pigramente lungo il fiume calmo e piatto e turisti curiosi guardavano affacciati ai parapetti le bellezze della cittadina. Continuando, si trovò davanti una torre altissima di pietre grosse e scure che si ergeva imponente verso il cielo, era talmente elevata che le bandiere poste in cima sembravano piccole farfalle aleggianti tra le nuvole. Proseguì fino a giungere ad un piccolo cancello in ferro battuto, aprendolo, si trovò davanti ad uno spettacolo mozzafiato: un meraviglioso giardino che pareva un dipinto, al centro un laghetto in cui cigni, aironi e anatre nuotavano insieme a pesci colorati, allegramente bagnati da una getto d’acqua che fuoriusciva da una fontana posta nel mezzo. Fiori profumati e variopinti ondeggiavano, mossi da una lieve brezza, nella distesa erbosa verde e folta che tappezzava tutto questo paradiso. Panchine di legno e ceramica bianca si alternavano a dondoli che accoglievano signore e bambini che si godevano il sole chiacchierando o leggendo. Una musica leggera aleggiava nell’aria rendendo il luogo un Eden senza tempo …..segue

San Galgano

A Chiusdino, vicino a Siena, si trova un luogo magico perso nel tempo e nello spazio: l’Abbazia di San Galgano e la spada nella roccia. Cavaliere medievale che, disgustato dalle nefandezze della guerra e dalla sua stessa vita fatta di violenza, divertimento e piaceri , decise di diventare eremita, dopo due apparizioni dell’Arcangelo Michele. Arrivato a Montesiepi, la spada di Galgano cadde e, miracolosamente, si conficcò nella roccia, il suo mantello si trasformò in saio, ebbe inizio così la sua nuova vita di pentimento che lo portò alla santità. Questa leggenda è ricca di simbolismi che si respirano ancor oggi entrando nella chiesetta rotonda che custodisce la spada: essa sembra un luogo pagano immerso in un bosco folto e umido con richiami etruschi, celtici e templari. Poco lontana da questo luogo incantato, si trova la maestosa abbazia di San Galgano, costruita per il grande seguito del santo. E’ un edificio imponente , potente che però, dopo aver passato un periodo di grande splendore, decadde, diventando una cava di materiali edili, depredata e lasciata all’incuria degli uomini che vendettero addirittura le lastre di piombo che ricoprivano il tetto, facendolo crollare. Ora la mancanza della copertura, esalta la sua eleganza, la sua magnificenza spinta verso l’alto, direttamente in cielo, inno alla spiritualità e all’ascesa.

Mai visitata?

Stefania Spaziani

Palazzo della confraternita dei laici (ar)

Nella splendida cornice di Piazza Grande ad Arezzo, tra la Pieve di Santa Maria e le cinquecentesche Logge Vasari, salendo un’ imponente scalinata, si erge il Palazzo della confraternita dei laici, imponente edificio gotico importante per l’estetica e la storicità del suo ruolo. Nato nel 1262 con fini assistenziali per aiutare gli infermi e i poveri (che ad oggi continua a svolgere), grazie a lasciti di privati, la sua funzione diventa fondamentale anche per intraprendere grandi imprese architettoniche nella città come il pagamento della costruzione delle Logge. Caratteristica è la torre dell’orologio, simbolo di Arezzo, progettato da Giorgio Vasari e costruito da Felice da Fossato. Oggi questo palazzo, oltre ad essere sede della Confraternita, è anche museo, rifondato e aperto al pubblico nel 2010, con collezioni donate da lasciti privati e non solo (dal XIV secolo al XIX secolo) tra cui dipinti, sculture, stampe, arredi e con un Archivio storico , fonte principale per la storia aretina. Dalla cima dell’orologio, dopo aver percorso sale storiche perfettamente conservate , ci si può tuffare in una vista a 360° sulla città che sembra ancora rimasta all’antichità.

Stefania Spaziani


Museo nazionale di arte medievale e moderna (Ar)

Nella zona di San Lorentino, quartiere di Porta del Foro, nello storico palazzo Bruni Ciocchi, uno dei più bei palazzi rinascimentali di Arezzo, ha sede il Museo nazionale di arte medievale e moderna. L’edificio fu costruito  alla metà del Quattrocento per volere di Donato Bruni, figlio del celebre umanista Leonardo, cancelliere della Repubblica fiorentina, su precedenti insediamenti trecenteschi della famiglia ghibellina degli Accolti. In seguito divenne sede cittadina del cardinale Giovan Maria Dal Monte, poi papa Giulio III. A partire dal Seicento fu ristrutturato con lo scalone monumentale, la galleria e il grande salone. Nell’Ottocento fu adibito ai Monopoli di Stato e vi furono collocati gli uffici della dogana, per questo è  conosciuto anche come “Palazzo della Dogana”. Oggi è proprietà statale e si sviluppa su tre piani intorno a un grande cortile porticato su tre lati con eleganti colonne di  pietra serena, mentre sul retro del palazzo, posto a livello del primo piano, si trova  un giardino pensile di ispirazione rinascimentale.
Il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna, nato nel 1958, può essere considerato tra i più interessanti della Toscana per ricchezza e varietà di opere che, rispecchiando l’unione di più  raccolte e collezioni d’arte di diversa formazione e provenienza, testimoniano al massimo grado la storia culturale e lo sviluppo artistico di Arezzo. Nelle sale del primo piano possiamo ammirare infatti uno spaccato d’arte del territorio aretino (dal XIII al XV secolo), sia in tavole sia in affreschi staccati,sia in maioliche collezione di vasi e piatti.
Il secondo piano del museo ci offre un viaggio tra un’arte che spazia tra il XVI e XIX secolo, con opere di Luca Signorelli e Giorgio Vasari per finire con una grande tela ottocentesca di Tommaso Sebastiani. Un museo davvero interessante in un contesto architettonico mozzafiato e per di più con ingresso gratuito..cosa aspetti a venire a visitarlo?

Stefania Spaziani

Le strade del vino

L’Italia è famosa in tutto il mondo per la produzione di vini. A questo proposito molte aziende enogastronomiche si sono riunite, creando un vero e proprio percorso del vino chiamato “Le strade del vino” (in Toscana attualmente ce ne sono 14) dove, cultori e non, possono passare da un castello adibito a cantina ad agriturismi super accessoriati in contesti paesaggistici da favola: vigneti mozzafiato si alternano ad oliveti persi in zone totalmente rurali dove il tempo e lo spazio lasciano il posto a sapori e profumi antichi. Oltre a poter assaggiare vini pregiatissimi si possono assaporare piatti tipici in contesti culturali e storici fenomenali, visitando luoghi storici ed artistici celebrati da poeti , pittori, fotografi. Basta solo seguire i cartelli e la strada sin trova facilmente.

Stefania Spaziani


Di nuovo in partenza

Ciao..oggi parto per lavoro….Vado a Paris, la città romantica per eccellenza, capitale della Francia, cosmopolita, con i suoi monumenti eccellenti, i suoi ponti antichi, i suoi musei, i bistrot, la sua statua della libertà, l’Arc du Triomphe, l’Ile de la Cité, Montmartre…Ogni volta che vi torno, scopro sempre qualcosa di nuovo che mi attira e affascina…io adoro questa città, mi piace molto e a te? L’hai mai visitata? Se riesco a liberarmi ti mando qualche foto….ma non te lo prometto…