Il modello economico individuato dall’economista George Akerlov nel 1970, che come esempio ha supposto il mercato delle auto, ci fa comprendere un aspetto importante dell’economia , quello della selezione avversa. Le auto usate possono essere o meno in buono stato, poiché c’è incertezza circa l’effettiva qualità di tali vetture, è necessario quindi usare un indice di qualità, ossia il prezzo; se la qualità dell’auto viene segnalata dal prezzo, chi ritiene di avere un’auto migliore da vendere rispetto al prezzo offerto dal venditore si ritira, lasciando spazio alle auto di qualità inferiore, con un meccanismo che tende sempre di più ad abbassare il livello della merce in vendita fino alla scomparsa del mercato in questione.
Questo principio si può applicare anche al mercato del lavoro; se un imprenditore decide di abbassare gli stipendi, i lavoratori più capaci tenderanno a “risparmiare fatica”, e a impegnare le energie nel cercare lavori più remunerativi finché non ci riusciranno; rimarranno quindi solo quelli meno capaci che non ritengono di poter trovare di meglio, causando forse la chiusura dell’azienda.
La selezione avversa è un aspetto che, nonostante decenni di studi e di teorie economiche ormai consolidate, non viene preso in considerazione . Le modifiche delle condizioni contrattuali non condivise quindi possono danneggiare anche chi le attua in autonomia, senza tenere conto delle persone e delle loro potenzialità.
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