La felicità è nel piatto

Uno studio fatto dall’università australiana Macquaire sottolinea che, una dieta bilanciata, senza snack e dolcini fuori pasto, influisce positivamente sull’umore. Un’alimentazione ricca di verdure, frutta, pesce, carni magre e olio d’oliva aiuta a prevenire la depressione, l’ansia se ne va e ci si sente più belli sia fuori che dentro. Ci proviamo?

Soia

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Legume asiatico, molto antico, ha proprietà alimentari prodigiose grazie al fatto che è priva di carboidrati ed è ricca di minerali, proteine , grassi insaturi e vitamina B ..mangiarla significa aiutare ad abbassare il colesterolo e a migliorare il benessere dell’apparato digerente (soprattutto per chi ha l’intestino pigro). Si può consumare intera o macinata in tantissime forme diverse: farina, olio, yogurt, budino, gelato, formaggio, hamburger, latte…spalmabile, liquida, solida.

L’hai mai provata? Ti piace?

Quinoa

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Ha origini antichissime, sud americane, non è un cereale come molti pensano, bensì è una pianta imparentata con gli spinaci, ricca di aminoacidi, fonte di proteine vegetali come fosforo, potassio, manganese. Privo di glutine, è ottimo anche per chi è intollerante ai latticini perché dà apporto di calcio senza creare allergie. Può essere mangiato da solo al posto del riso o del cous cous, come accompagnamento per verdure e legumi o si può usare per preparare polpettine vegetali o biscotti e dolci.

Tu? L’hai mai provato?

Il cibo come medicina

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Anche se come titolo sembrerebbe scontato, vorrei condividere con tutti voi una lettura molto interessante: “Il medico di se stesso” di Noboru B. Muramoto , un manuale che ci fornisce un approccio diverso dalla medicina convenzionale occidentale e che ci aiuta a capire il nostro corpo e il funzionamento degli organi. L’introduzione parla della teoria dello Yin e dello Yang e fornisce anche indicazioni generali per curare molte malattie e per risalire all’organo malato da semplici indizi. Rispetto alle  manovre di pronto soccorso “ordinario” che  siamo abituati a vedere ogni giorno, i consigli che questo libro dà ,portano a curarsi e a eseguire atti salvavita che sembrano quasi impossibili: partendo da segnali che il nostro corpo manda, vengono capite le malattie e curate eliminando o introducendo i  cibi giusti per la cura. Un altro aspetto molto interessante è la spiegazione di come  effettuare un’ autodiagnosi cercando di stimolare le reazioni di difesa  corporea. E’ un metodo che porta al riequilibrio del corpo partendo dall’alimentazione e dalla interpretazione dei sintomi che una persona si sente. Un ” fai da te ” insomma, in controtendenza con i moderni metodi farmacologici che  si svelano semplicemente come strumenti nelle mani di pochi che tendono ad arricchire solo se stessi.