Gaia e Hati (capitolo 3°)

Gaia gli chiese come mai fosse capitato lì. Sweyn ,con aria sofferente, le disse che stava cercando di catturare Hati, il lupo che ogni notte inseguiva la luna, mandato da Loki, dio dell’inganno e dell’astuzia, per distruggere il suo popolo:” devo cercare di rispedirlo indietro prima che faccia ulteriori danni e non so come fare” disse . Gaia gli suggerì di riposare per recuperare le forze e gli promise che lo avrebbe aiutato nell’impresa. Il ragazzo si riprese in pochi giorni e s’incontrò con la giovane donna che gli spiegò il piano:” questo lupo può essere sconfitto con un’erba che si trova proprio nella mia isola ma che, per avere effetto, deve essere colta in una notte di plenilunio. Fra qualche giorno , secondo i miei calcoli, sarà il momento giusto. Dobbiamo solo aspettare” “Bene” disse Sweyn, guardando intensamente Gaia e aggiunse: “nel frattempo cerchiamo di capire dove si è nascosto il mostro”. Lei gli sorrise sbattendo le ciglia folte in maniera seduttiva e lo invitò a seguirla per perlustrare l’isola: il guerriero rimase stupito per la bellezza selvaggia delle foreste che la ricoprivano, composte da alti alberi con chiome folte e verdeggianti, un vento lieve le smuoveva cullando i numerosi uccellini colorati e canterini che le abitavano. Nel sottobosco profumato di muschi e licheni, scoiattoli , lontre, conigli , ermellini , ricci e tantissimi altri animaletti si fermavano a guardarli incuriositi. La luce solare filtrava attraverso i rami scuri rendendo l’atmosfera magica. Giunsero ad un dirupo completamente privo di vegetazione, di un colore bianco accecante, il profumo del finocchio selvatico inebriava l’aria , le onde marine riecheggiavano in lontananza ma ben visibili da quell’altezza. Percorsero uno stretto sentiero, sterrato, scosceso che si snodava lungo la costa rocciosa per un paio di chilometri per arrivare ad una spettacolare piccola baia riparata da venti, dalle maree, da occhi indiscreti, un piccolo paradiso incorniciato da imponenti rocce i cui colori rosa, grigio, bianco conferivano all’acqua salata le sfumature dell’arcobaleno. L’acqua calma emanava il profumo della salsedine e del sole, mentre i delfini giocavano con altri pesci , saltando ed emettendo fischi sonori ..paesaggio incantato. Fecero il bagno, accarezzati da dolci onde che cullavano le loro pelli dorate dal sole. Si ritrovarono sulla sabbia bianca ad asciugarsi , ridendo e scherzando e mentre lui si avvicinava per darle un bacio, fu interrotto da un basso e cupo brontolio. I due balzarono in piedi brandendo le armi, i cuori che battevano all’impazzata, gli occhi che cercavano di scrutare la belva. Hati spuntò in cima al sentiero, i guerrieri scattarono in una corsa forsennata per raggiungerlo , la belva ansimava inseguita dai due ragazzi che gli si avvicinavano sempre di più. Gaia fece un cenno a Sweyn , si separarono, circondando Hari da due lati , continuando a rincorrerlo per spingerlo verso il loro tranello, un antro scuro, una caverna rocciosa, buia e umida. Ci riuscirono e, non appena fu dentro chiusero l’entrata con un grande masso. Hari cominciò a ululare cercando di liberarsi sbattendo violentemente contro la rupe, ferendosi il dorso ma inutilmente. Gaia aspettò che scendesse la notte, colse l’erba e insieme al vichingo raggiunse Hari. Dopo aver ricoperto di foglie “magiche”l’entrata dell’antro, spostarono il macigno : il lupo schizzò fuori pronto ad attaccarli ma , non appena posò le zampe sul tappeto erboso, cominciò a contorcersi svanendo poco dopo in una nuvola densa odorante di zolfo.

Stefania Spaziani

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