
Le notti bianche di Dostoevski
“Era una notte incantevole, una di quelle notti che succedono solo se si è giovani, caro lettore.” La luna faceva da padrona in un cielo terso e limpido illuminato dalle stelle che le facevano da contorno. Eravamo in cinque, leoni, liberi di percorrere tutto il territorio indisturbati, con dentro una voglia di correre, ruggire, con le nostre criniere al vento, forti della nostra potenza e del nostro vigore, inesauribile, incontenibile. Senza una vera e propria meta arrivammo ad una specie di laghetto e, senza regole, vi ci immergemmo completamente ridendo, schizzandoci, coperti solo dal nostro calore interno che ardeva nei nostri petti. Ci asciugammo alla bene meglio e, con i capelli ancora bagnati, giungemmo in un pub i cui muri sembravano tremare per il frastuono della musica alta . Entrammo e bevemmo tutta la notte, ballando come forsennati, sudati fradici, persi nelle nostre menti, lanciati verso un’altra dimensione dove niente e nessuno poteva toccarci e notarci. Eravamo noi cinque in mezzo ad una folla immensa che non vedevamo, non sentivamo..eravamo solo noi per sempre e niente e nessuno poteva rovinarci quel momento unico e solo nostro.
Stefania Spaziani